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W…DREAMS… 2020 VENEZIA GIULIA IGT JERMANN

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W…DREAMS… 2020 VENEZIA GIULIA IGT JERMANN

Tipo terreno

 

Marnoso arenario

 

 

Prodotto con uve

Chardonnay

 

Tenore d’alcool

13,5%

 

Acidità

5,60 ‰

 

Durata vino prevista

8 – 10 anni

 

Affinamento

In botti piccole da 300 litri di rovere francese

 

“…Dreams…” da uve Chardonnay. Ha colore giallo paglierino risplendente. All’olfatto esprime fascino e complessità con profumi di rara eleganza e raffinatezza. Prevalgono sentori esotici di frutta matura, burro fuso, vaniglia, pasticceria. In bocca mantiene tutte le promesse dell’olfatto, le conferma e le impreziosisce con gentili sapori e sfumature aromatiche fresche e persistenti. (Duemilavini Guida 2003 A.I.S., Dreams 2000)

 

 

Dedicato all’album rock “The Joshua Tree” degli U2 uscito nel 1987 e in particolare alla canzone “Where the streets have no Name”. Questo vino nasce con la vendemmia 1987 e nel corso degli anni il suo nome ha subito alcune variazioni. Il primo ciclo di nove anni con il nome “Where the Dreams have no end…”, aveva la particolarità di cambiare il colore della capsula ogni annata rifacendosi ai sette colori dell’iride più il bianco e il nero presenti sull’etichetta, cominciando dal bianco in senso antiorario. Sono, inoltre, raffigurate le quattro fasi lunari. Nel 1996 diventa “Were Dreams, now it is just wine!” con la capsula blu sulla quale è stilizzata la cometa Hale-Bopp, questo per altri sette anni. Infine nel 2003 ritorniamo un po’ all’origine con: “W…. Dreams … ……”, aggiungendo, sotto, l’anno del raccolto e disegnando Marte sulla capsula. I puntini da noi vengono interpretati in “Where Dreams can happen” comunque ognuno può avere diverse ispirazioni.

Disponibilità: 12 disponibili

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La storia della famiglia Jermann

 

1881 Il trisavolo Anton Jermann giunge a Farra dalla zona di produzione vinicola austriaca del Burgenland: e questo l’anno di fondazione dell’azienda Jermann.

1930-1940 Angelo Jermann, che oggi ha 93 anni, non solo continua a portare avanti la tradizione di allevamento delle viti familiare, ma si dedica contemporaneamente con passione all’allevamento del bestiame, contribuendo a fare del brand Jermann un’azienda familiare etica e di successo, a tutto tondo.

1971-1973 Silvio Jermann, figlio di Angelo e Bruna, laureatosi in enologia sia a Conegliano che a San Michele, rivoluziona l’azienda di famiglia: al rientro dalla sua lunga esperienza di lavoro oltreoceano, crea il blend Vintage Tunina.

1975 Lancio ufficiale e commercializzazione del Vintage Tunina, che da subito si guadagna uno status di alto profilo dalla critica internazionale e, a tutti gli effetti, apre il nuovo corso del brand Jermann.

07/07/’07 Silvio inaugura la seconda cantina e sede aziendale Jermann, a Ruttars.

Silvio Jermann: la rivoluzione
di un visionario che
non accetta compromessi.

Era il 18° secolo quando Stefanus migrò dal Burgenland Austriaco al villaggio di Bilijana (oggi Slovenia). Successivamente nel 1881 Anton Jermann, bisnonno di Silvio, a sua volta si sposta da  Bilijana per arrivare a Villanova.

Qualità anno dopo anno, innovazione, legame, memoria e rispetto per la propria famiglia e il capostipite Anton che, nel lontano 1881 partì da un paesino fra Austria e Slovenia e mise radici in Friuli. Grazie alla concentrazione sui risultati, nessun compromesso in vista di un obiettivo o di un sogno da realizzare, la figura di Silvio Jermann, fin già dagli anni degli esordi, è destinata a lasciare un segno profondo nell’intero mondo del vino. Luigi Veronelli, firma colta e sensibile, e padre della cultura enologica italiana, già nel 1979 scriveva su “Panorama”:

“(…) Occupiamoci piuttosto, vero e proprio Mennea dei vini, del Vintage Tunina, emozionante cru del Collio Goriziano. Silvio Jermann, enotecnico giovane e amico, è andato contro-corrente: ha vinificato in uvaggio le migliori uve, pinot bianco e sauvignon soprattutto, della vigna Tunina (le ha dato nome, in Ronco del Fortino di Villanova di Farra, proprio un’amante del nostro Casanova: Tunina). Ne è nato un vino senza eguali: giallo oro pallido, gioioso e brillante; bouquet largo, grasso e sensuale (si rincorrono suggestioni di peperone dolce, pomodoro maturo e fiori di acacia); sapore secco senza asperità e cedimenti, anche grasso e sensuale (con indicibile eleganza); nerbo vivido in stoffa che si apre sino a coda di pavone; pieno carattere e razza. La bottiglia borgognona dl. 7,5 costa 3.500 Lire. Vignaiuolo: Silvio Jermann (…)”

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