n una azienda come la mia di certo non nasce da chissà quali studi di mercato, ma più facilmente da una intuizione, da una convinzione del sottoscritto o di un altro membro della famiglia.
Con sincerità devo dire che mai avrei pensato di fare un vino dolce, ma sta capitando.
Per l’Aur è andata così: qualche anno fa un terreno confinante ai nostri è stato messo in vendita, l’occasione era ghiotta, mutuo bancario e acquisto fatto.
Fin qui tutto bene, ma il problema vero lo dovevo ancora affrontare: quel terreno di 18000 metri quadrati è vitato a Traminer e se c’è un vino che non mi piace è proprio il Traminer secco.
L’attrito tra un naso dolce e aromatico e una bocca secca e salata è l’opposto della conduzione che cerco di dare ai miei vini.
In quel periodo di Traminer ne ho assaggiati tantissimi provenienti da tutto il mondo, ma la mia convinzione non è stata scalfita.
Solo quelli con residuo dolce mi convincevano e di più i passiti.
Da queste degustazioni è nato il progetto di questo vino dolce
che ho chiamato AUR che in friulano significa oro.
Ho costruito una sala di appassimento e ho cercato di capire come si fa un vino dolce di qualità partendo da una uva di qualità.
Il risultato è in una bottiglia da 0,375 cl che speriamo piaccia al consumatore.
SCHEDA TECNICA
NEL VIGNETO:
Densità d’impianto: 4000 piante/Ha
Sistema d’allevamento: Guyot
Cloni presenti: sconosciuti
Produzione a ceppo: 1,5 – 2,0 Kg circa
IN CANTINA:
Vinificazione: in bianco di uva passita
Macerazione: no
Fermentazione: con lieviti selezionati
Conservazione e stoccaggio: conservato in botti in rovere di piccola dimensione per un anno
Malolattica: non svolta




