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Savennières « Clos de Coulaine » 2019 Pierre Bise

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Savennières « Clos de Coulaine » 2019 Pierre Bise

Chenin Blanc 100%

70% barrique; fermentazioni lente sui lieviti;
imbottigliato dopo 2 anni.

Pesce, crostacei, carni bianche in genere.
Vino di grande complessità, grazie anche all’uso di
botrytis su parte delle uve; le note di miele e quelle floreali
si appoggiano sopra una trama tannica ben avvertibile.
Bella persistenza.
Il territorio unico.

Disponibilità: 6 disponibili

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“Dai Papin, i legami tra Joelle, Claude e i loro figli sono solidi. La loro ricerca della perfezione si finalizza nei layons e nei quarts-de-chaumes di alta classe nella loro precisione strutturale e aromatica. Anche i savennières hanno molto stile, e i vini di entrata di gamma costituiscono degli eccellenti rapporti qualità/prezzo. Qui ogni vino corrisponde perfettamente al suo ecosistema. Qui è molto semplice, parlando dei vini: sono tutti buoni!” – Bettane & Desseauve 2017

“Claude Papin, che lavora ormai spalleggiato dal figlio Réné, conosce a fondo ogni centimetro quadrato del Layon o di Savennières. Ogni anno, migliora nella messa in valore del suo bel patrimonio di vigne… non ha mai cercato l’estrema concentrazione dell’uva per i suoi vini liquorosi, ma l’equilibrio ideale tra appassimento e muffa nobile secondo le annate e i territori.” – Les meilleurs vins de France 2017

“Una priorità di Claude è la ricerca della massima espressione minerale del terroir, che egli insegue con una certosina applicazione in vigna. La sua profonda conoscenza delle teorie del suo vicino Nicolas Joly e del suo amico Jean-Michel Deiss non gli impedisce di crearsene di proprie e di sperimentarle in vigna, con risultati qualitativi che parlano da soli. Quanto alla difesa delle piante, Claude evita gli insetticidi e si affida ad alghe marine, olio di pino e composti organici. Una volta che Claude Papin comincia a spiegarvi la sua ricerca per la «polifonia aromatica» o che «la personalità di un vino è legata alla lentezza dell’evoluzione dei suoi polifenoli», allora capite che state trattando con una mente piuttosto sofisticata. Questo, naturalmente, non significherebbe niente se i vini fossero deludenti, ma il fatto è che Papin produce alcuni dei più grandi Chenin Blanc e Gamay non solo nella Loira, ma in Francia. Un’altra delle convinzioni di Papin, circa lo Chenin è che «una volta era un’uva rossa» – ed egli appartiene a quell’avanguardia francese che macera a fondo le bucce delle uve bianche al fine di estrarne tannini i quali, afferma, aiutano a donare longevità ai vini. Papin è sicuramente il più grande viticoltore nel «Jardin de la France» e la buona notizia è che lui e i suoi figli René e Christophe hanno 54 ettari da lavorare.” – The New France, Andrew Jefford

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