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La Firma 2008 Aglianico del Vulture Doc Cantine del Notaio

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La Firma 2008 Aglianico del Vulture Doc Cantine del Notaio

Uve: 100% Aglianico del Vulture
Vendemmia: manuale in cassetta nella prima decade di novembre quando il frutto è nel pieno della maturità.
Vinificazione: macerazione di circa 20 giorni potendo estrarre di più avendo una perfetta maturazione dei tannini.
Maturazione: in grotte naturali di tufo vulcanico, in carati o tonneaux di rovere francese, per un periodo di almeno 12 mesi e altri 12 in bottiglia.
Alcool: 14,00% circa
Esame organolettico:
Colore: Rosso rubino con vivaci riflessi purpurei, luminoso e impenetrabile
Profumo: Al naso è complesso e caratterizzato da profumi di piccoli frutti a bacca nera in confettura, liquirizia, fieno greco e carrube su un fondo speziato.
Sapore: Al gusto è potente e armonioso, caratterizzato da tannini vellutati e da un finale lungo e piacevolmente balsamico.
Abbinamenti: Ottimo con la selvaggina, le carni rosse brasate e i formaggi stagionati.
Temperatura di Servizio: servire a temperatura ambiente, intorno a circa 18°C.

Disponibilità: 1 disponibili

COD: La Firma 2008 Aglianico del Vulture Doc Cantine del Notaio Categorie: ,

Cantina del Notaio

La storia

Avevo, credo, circa sette anni, e ancora me lo ricordo come se fosse ieri. Mi avviai, per curiosare, verso la vigna del nonno. Lo trovai chino, vicino ad un tralcio.

Era un uomo burbero e mi ispirava un timore reverenziale ma lì, tra le sue viti, aveva un’espressione serena e insolitamente dolce.

Si voltò, mi vide e, improvvisamente, ridivenne serio.
“Tu, come ti chiami?”, mi disse.

Ero davvero spaventato. Il nonno è impazzito, pensai, non sa più come mi chiamo!
Feci per filarmela, ma lui mi prese per un braccio e mi incalzò ancora “Tu, dimmi, svelto, come ti chiami?”
“Gerardo” risposi, con un filo di voce.

“Ti chiami Gerardo” disse, “ti chiami come me. Per questo, le mie vigne ti apparterranno”.

Oggi, ripensando a lui, sorrido, riflettendo su come, dopo varie vicende e dopo oltre 30 anni, abbia ritrovato, fiero, le mie radici, raccogliendo quell’eredità di mio nonno e decidendo di farne il centro della mia vita. Comprendo, infatti, che la vera eredità trasmessami è, al di là delle vigne, quel patrimonio di valori, quell’amore per le cose “fatte bene”, quella voglia di fare più che avere.

Dedico, perciò, tutto quanto ho fatto e farò alla mia famiglia: a mio nonno che, silenziosamente, mi ha indicato la strada che per me, oggi, diventa maestra; ai miei genitori e, in particolare, a mio padre, Notaio, che mi hanno insegnato la tenacia nel realizzare i miei progetti ed il valore delle tradizioni; a mia suocera, donna di generosità e forza straordinaria ed a mio suocero, persona speciale, che mi avrebbe certamente incoraggiato con il suo ineguagliabile entusiasmo ed il suo amore per la vita.

E mia moglie? Vi dico solo questo: senza di lei, questa avventura non sarebbe mai cominciata.

 

Gerardo Giuratrabocchetti

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