L’Azienda
Ricordo ancora la prima vendemmia. Era il settembre del 2004. Quasi una festa, tutta la famiglia chiamata a raccolta. Ero appena ventenne ed ero il primo responsabile del successo o insuccesso di quella nostra prima vendemmia. Tutto doveva andare nel migliore dei modi. Le prime fermentazioni di Malvasia bianca vendemmiata a due passi dalla cantina, i primi travasi. Le prime etichette in commercio con il nostro marchio e le prime casse che andavano oltre oceano. Gioie, timori e paure. C’era chi ci apprezzava e chi non credeva in noi. Ma, anno dopo anno, vendemmia dopo vendemmia, i risultati sono arrivati. Ancora oggi seguo personalmente la raccolta dell’uva, fatta esclusivamente a mano, in cassette. Tutta la famiglia, come allora ci lavora, seguendo in vigna tutto il ciclo.
Ogni anno la nostra azienda raccoglie esclusivamente le uve prodotte dai nostri vigneti, circa 1000 qli di uve autoctone, tra Nero di Troia, Malvasia bianca, Bombino bianco ecc. E ogni anno, imbottigliamo e affiniamo nelle nostre cantine sotterranee circa 70000 bottiglie l’anno distribuite a livello nazionale e internazionale. Tutto qui? No. Il nostro lavoro oggi non è solo in vigna e cantina, ma continua fuori. Nella promozione del nostro territorio, nella sostenibilità delle nostre produzioni, nella ricerca continua di vitigni autoctoni della nostra Puglia e di tecnologie innovative di vinificazione che mirano a limitare al massimo l’impatto umano sui vini.
La Cantina
Gli ingredienti di questa storia sono due: la famiglia Mazzone e la loro passione per questa terra. Tutto è cominciato negli anni ’70, quando Domenico, padre di Francesco, Giuseppe e Massimo ereditò piccoli e selezionati appezzamenti terrieri nell’agro di Ruvo dal padre. Vigneti, frutteti e oliveti erano lo scenario di quell’epoca, che poi è diventata la realtà aziendale. L’azienda prese forma dopo che Francesco, figlio maggiore, conseguì prima il diploma di enotecnico presso l’istituto enologico di Locorotondo e dopo, il titolo di enologo presso l’università di Ancona; a quel punto il sogno diventò realtà.
La costruzione della cantina sotterranea, la realizzazione di nuovi e moderni impianti di vigneti, l’acquisto delle prime botti e barrique di rovere francese dell’azienda Garbellotto, le vasche di acciaio lucente per le vinificazioni, furono il primo passo reale verso quella che sarebbe stata una nuova vita.