BELLAVISTA
La storia di questa importantissima cantina ha radici lontane: è infatti nel 1977 che Vittorio Moretti decide di investire nelle campagne che circondano Erbusco, con l’intenzione di produrre spumanti capaci di rivaleggiare, in qualità, con i famosi Champagne francesi. Una visione che dal nulla è diventata realtà, con la nascita di un tessuto produttivo probabilmente unico per dinamicità e per crescita qualitativa. Il nome della cantina deriva dalla collina su cui sorge, e da cui con lo sguardo si riesce a spaziare verso il Lago d’Iseo, verso la Pianura Padana e verso le vicine Alpi: un luogo di rara bellezza. Oggi Bellavista raccoglie i frutti degli oltre cento appezzamenti sparsi a macchia di leopardo un po’ in tutto il territorio della denominazione, fonti di quella diversità geologica e climatica che sta alla base del successo di questa cantina, simbolo non solo della Franciacorta ma di tutta l’Italia del vino.
Le bottiglie che ogni anno escono dallo stabilimento di Erbusco spiccano, tutte, per eleganza e per precisione stilistica, tanto da riuscire a essere immediatamente riconoscibili. Un vero e proprio “stile Bellavista”.
Attualmente la superficie vitata si avvicina ai duecento ettari, per una produzione che sfiora il milione e mezzo di bottiglie annue. Brut, Extra Brut, Satèn, poi la Riserva Vittorio Moretti, il Nectar, l’insuperabile Alma Gran Cuvée e il fantastico Pas Operé: tutte le etichette che vanno sotto il nome di “Bellavista” rappresentano ormai da anni un punto fermo e indiscusso per tutti gli amanti delle bollicine di Franciacorta. Spumanti, quelli che escono dalla cantina di Erbusco, simbolo indiscusso del più alto Made in Italy, e sinonimo incontrastato di originalità, qualità ed eccellenza.
Convento S.S. Annunciata
Sul Monte Orfano, tra le viti, gli ultimi ulivi secolari e i piccoli boschi di querce, il Convento della Ss. Annunciata è dal 1449 un luogo dello spirito, sorto dall’incontro tra architettura e natura, tra bellezza e silenzio. Da sempre i Frati del Convento della Ss. Annunciata producono un grande vino; Bellavista è stata prescelta per condurre la coltivazione di un vigneto unico e irripetibile, espressione di un’antica tradizione. Sui crinali del monte rivolti a mezzogiorno uno studio di zonazione ha infatti documentato sin dal Medioevo un’intensa e pregiata coltivazione della vite. L’intuito dell’enologo ha inseguito i segni della natura e li ha interpretati in maniera perfetta; la ricerca delle fonti storiche e l’analisi accurata dei suoli ha confermato la bontà del suo intuito. Sopra e sotto un albero di fico che, perfetto genius loci, divide in due parti un’antica vigna di 5,45 ettari, si trovano due suoli diversi e pur complementari alla realizzazione di una piccola cuvée ferma di Chardonnay in purezza. Vendemmiate ed elevate separatamente, queste due straordinarie parcelle danno vita ad una piccola cuvée che elude le leggi del tempo e dello spazio. Se le radici di questa vigna a!ondano in un suolo di antichissima origine, di!erente dalla conformazione tipica della Franciacorta e derivante dalla millenaria deriva dei continenti, il clima e la vegetazione sono quelle tipiche delle terre prospicenti il Mar Mediterraneo. Salendo su questo monte è come se ci trovassimo in Toscana, immersi nella macchia mediterranea. Un’eccezione di natura, dunque, portata alla luce solo grazie a tecniche di coltivazione e di lavorazione ormai perdute. Il mosto fermenta in piccole botti di rovere bianco, invecchiate 3-4 anni, e qui si evolve per circa 12 mesi. Il vino, imbottigliato nella seconda primavera successiva alla vendemmia, riposa per un anno in bottiglia. Nella sua armonia si compongono la freschezza tipica delle regioni settentrionali e i profumi intensi del Mediterraneo.